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PRAIANO: MARE, INCANTO E UNA STORIA DI TRADIZIONI
Praiano non è fra i borghi più conosciuti della Costiera Amalfitana. E forse, proprio in questo, sta tanta della sua bellezza. Bella lo è, indubbiamente. Ma il fatto che sia meno presa di mira dal turismo di massa, la rende ancora più speciale. Non è un caso se i dogi dell’antica Repubblica di Amalfi, l’avessero scelta come residenza estiva. Costruita dall’uomo rubando letteralmente un lembo di roccia dalla scogliera del Monte Tre Pizzi che si eleva per 1120 metri a strapiombo sul mare, è una cartolina indimenticabile della Costiera. L’antica Plagianum, è divisa da sempre in Praiano Alta, arrampicata sul monte, e una zona litoranea che va da Cala della Gavitella a Marina di Praia. Esisteva un casale in alto, nell’attuale frazione di Vettica Maggiore e uno in basso. Una divisione che caratterizzava anche le attività lavorative sfruttando quello che madre natura metteva a disposizione: contadini in alto e pescatori in basso. Marina di Praia costituiva un approdo naturale già nel medioevo e compare negli scritti come scarricaturo, il luogo dove si scaricava la merce. In epoca angioina, i due casali, alto e basso, divennero sempre più importanti grazie ad alcune famiglie che si erano liberate dalle servitù marinare di Amalfi. Del 1278 è l’antica torre di avvistamento Assiola, chiamata la Sciola, voluta da Carlo I d’Angiò per proteggersi dall’arrivo dei pirati saraceni dal mare. Ce ne sono altre disseminate lungo la costa.